Di seguito si riporta il testo della lettera nuovamente inviata dal presidente dell’associazione a Matteo Renzi:

Matteo RENZI

Presidente del Consiglio dei Ministri

Palazzo Chigi Piazza Colonna 37 000187 Roma

Oggetto: Reiterazione «Progetto «Taranto città di interesse internazionale per la Settimana Santa»

Illustre Signor Presidente,

sono a dir poco sconcertato dal fatto che una persona attenta come Lei alla comunicazione, non abbia dato risposta o fatto rispondere convenientemente alla richiesta che questa associazione ha inoltrato al Governo italiano oltre cinque anni fa. Eppure, come ho chiarito non costa nulla. Eppure non prevede alcun impegno per il Governo. Eppure non prevede alcuno sforzo nemmeno da parte degli uffici della Presidenza del Consiglio o di qualsivoglia altro Ministero, perché io stesso ho provveduto a trasmettere il testo del decreto approvato in Spagna e del relativo disciplinare, con l’allegata traduzione. Basta fare “copia e incolla” e laddove vi fossero riferimenti al governo iberico, sostituirli con quello italiano. Eppure, infine, un decreto a costo zero può rappresentare sviluppo ed occupazione per una città mortificata ed insultata dalla “ragion di stato”.

Già a giugno di cinque anni addietro, inviai, per conto di questa associazione, la richiesta del riconoscimento di Taranto quale “città di interesse internazionale per la settimana santa”. Più volte ho reiterato, e lo rifaccio ancora, questa richiesta, nei contatti per le vie brevi prima con la dottoressa Stefania Carconi (Ministero della Cultura), poi con la dottoressa Milella dell’assessorato regionale ed infine con la dottoressa Flavia Coccia della Presidenza del Consiglio. Ho chiarito che l’“istituto” di questo riconoscimento, non è previsto nella legislazione italiana, e che per questo serve un decreto come hanno fatto in Spagna (con il risultato di una economia straordinaria specie in Andalusia). Ho così rappresentato che, trattandosi di una semplice dichiarazione che il Governo sottoscrive (pur valutando la documentazione presentata dagli interessati), e che riguarda una città sulla quale è “sovrano”, non c’è bisogno di alcun passaggio se non quello del Consiglio dei Ministri che, non essendoci controindicazioni, come testimonia la legislazione spagnola, può introdurre questa nuova normativa che in futuro potrebbe essere utilizzata da altre città.

Pensi, signor Presidente, darebbe in questo modo sostegno allo sviluppo economico, sociale e culturale di Taranto, senza spendere il becco di un centesimo! Incredibile di questi tempi, ma vero!

Il disciplinare ed il D.L. sono pienamente autentici visto che mi furono fornito da alcuni miei amici di Granada che condividono i miei stessi studi e le mie stesse ricerche, i quali di questi documenti si servirono per avanzare ed ottenere lo stesso riconoscimento dapprima assegnato solo a Siviglia. e dopo di loro a Malaga.

In tutto ciò che sin qui ho riferito, l’unica anomalia che riscontro è questa: al posto di darLe il riconoscimento di una intuizione geniale, avendo l’associazione richiesto qualcosa di “normale” cui nessuno in Italia aveva prima pensato, un granello di sabbia ha messo fuori uso ingranaggi solo teoricamente ben oliati.

In questo momento, Le annuncio, che sto sollecitando il mondo produttivo ed economico, più rapido a muoversi rispetto a quello politico, perché spinga affinché questo “normale miracolo italiano” avvenga. Non voglio fare della dietrologia, pensando che a qualcuno questa cosa non piaccia. Sa bene Lei, come chiunque abbia vissuto le vicende italiane che un personaggio storico quanto controverso una volta ebbe ad affermare che “a pensar male si fa peccato, ma a volte s’indovina”.

Dunque ora m’aspetto che Lei, o qualcuno per suo conto, abbia il coraggio di rispondere pubblicamente a questa associazione, al suo presidente onorario Monsignor Filippo Santoro, Arcivescovo di Taranto, ed a tutti i membri, spiegando cosa intende fare di questa richiesta, che ancora una volta, ribadisco, carta intestata a parte, al Governo italiano non costa nulla. Spetterà all’Unione Europea elargire finanziamenti per la realizzazione di infrastrutture che migliorino l’accoglienza di turisti, fedeli e studiosi ed appassionati di Cultura Popolare. Non solo, dunque, il riconoscimento non costa nulla, ma rappresenterebbe persino un risparmio per il Suo Governo.

Trovo pleonastico ribadire che questa associazione non ha fini di lucro. Per terminare, anche il comune di Taranto, con la sua Giunta, nel febbraio di tre anni fa, ha approvato una delibera a sostegno di questa iniziativa (benché nell’enunciato non si faccia menzione dell’associazione), per quanto poi nella sua “lungimiranza” non abbia espletato gli atti consequenziali.

Qualunque cosa pensi di quanto sin qui rappresentato, credo abbia diritto ad una risposta seria e coerente, con gli atti e le assunzioni di responsabilità consequenziali, a differenza di quanto ha fatto la civica amministrazione. Non credo sia giusto e tra poco non sarà nemmeno possibile continuare a far finta di nulla. Far finta di non sapere, come fanno in parecchi, compreso i parlamentari del territorio. Cordialità

 

Taranto 28.10.2015

Gigi Montenegro

Presidente

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