L’Associazione «La Veste Rossa» di fatto è nata a Taranto, il 15 e 16 settembre 2007, ma era nella mente di Monsignor Giovanni Lanzafame di Bartolo, già da diverso tempo. È stato infatti l’attuale Direttore spirituale dell’Associazione medesima a lanciare l’idea di mettere insieme, sotto la bandiera della ricerca scientifica, tutti quelli che conosceva e che a vario titolo si occupavano di stabilire verità storiche sulla Cultura Popolare Religiosa del nostro Paese, con particolare interesse per Settimana Santa. Si otteneva un risultato che si ritiene ancora oggi importante: l’Associazione, che ha carattere internazionale e non localistico, è la casa comune nella quale chiunque voglia offrire il proprio contributo alla ricerca ed allo studio è sempre il benvenuto. Insomma un luogo nel quale le diverse posizioni si confrontano e, con il crisma della ricerca vera, condotta con metodo rigoroso, stabilisse verità storiche difficili da trovare, perché molti dei documenti fondamentali della storia dei costumi religiosi dei popoli, sono stati maneggiati da individui sulla cui buona volontà e buonafede non c’è dubbio alcuno. Ma che per la loro semplicità d’animo, non si rendevano conto dell’importanza storica di ciò che maneggiavano. Insomma erano documenti e carte di grande importanza, il cui valore è sfuggito a chi a malapena sapeva leggere, scrivere e far di conto. Ciò spiega perché carte, bolle, documenti di Confraternite, Congreghe, Maestranze ed altre pie associazioni laiche legate a doppio filo con la religione e la chiesa, sono irrimediabilmente andati persi e mai potranno essere rinvenuti. Ciò fa della storia che l’Associazione «La Veste Rossa» intende raccontare e divulgare, il massimo che si possa ottenere dai documenti che è possibile consultare, nella speranza che altri ancora ne possano essere trovati, consultati ed utilizzati al fine di stabilire verità storiche smarrite. Infatti tra gli obbiettivi principali che l’Associazione si è prefissati è il favorire ed agevolare lo scambio di informazioni e ricerche tra studiosi del settore, nella speranza che l’unione delle forze, possa e sappia stabilire nuove verità accertate.Ed inoltre: prestare le proprie competenze a far sì che vengano consrvate e salvaguardate il più possbile vicino alla struttura originaria, le tradizioni popolari nella loro più genuina essenza. Ed ancora, laddove possibile, favorire il ripristino delle antiche tradizioni, proprio al fine di salvaguardarle dall’abbandono definitivo e della “archiviazione” nel dimenticatoio. Per dirla tutta l’Associazione intende evitare che, come è spesso accaduto, ciascun ricercatore e studioso, trattenga per se con cupidigia i risultati delle proprie ricerche, divulgandole invece con generosità, perché la Cultura Popolare smetta di essere un piccolo orticello di famiglia, e diventi un rigoglioso campo da coltivare e dal quale ricavare frutti sempre migliori.