Nel programma del X° Convegno internazionale di studi sulla cultura popolare in programma il 29 aprile, è stato previsto un breve concerto, che si terrà domenica 30 aprile alle 17.30, nel chiostro del MuDi, il Museo Diocesano di Taranto.

L’ingresso è assolutamente gratuito ed è aperto a tutti. Ma al fine di evitare affollamenti ed eventuali disguidi, è necessario prenotarsi seguendo le istruzioni contenute nel link:
https://www.orchestratebaide.com/events/concerto-al-mudi Prenotazione per l’evento del 30 aprile presso il MUDI – TARANTO. *Ingresso libero* Inserire solo nome,cognome ed email.

100 i posti disponibili in questa lista. Ma altri inviti sempre gratuiti potranno essere ritirati durante il convegno, sino al raggiungimento dei circa 180 posti disponibili. Inutile dire che, qualora fossero rimaste libere altre sedie, sarà consentito l’ingresso sino al riempimento totale delle disponibilità e non oltre.

Quattro saranno i brani che saranno eseguiti da un Ensamble dell’Orchestra Tebaide d’Italia diretta da Cosimo Maraglino.

Due sono della più consolidata tradizione tarantina. e cioè: Tristezze, (G.Lacerenza) e Mamma (L. Rizzola) Una terza è entrata da qualche anno come tra i brani più richiesti durante le processioni, ovvero Venerdì Santo (G. Gregucci). Il quarto brano è tra quelli più suonati nelle processioni in Andalusia. Si intitola “Mi Amargura” e la partitura è firmata dal musicista spagnolo, Vittor Ferrer Castillo, mentre l’adattamento è del M° Maraglino.

L’elenco dei prenotati sarà all’ingresso per l’accesso al chiostro, dove conviene presentarsi almeno un quarto d’ora prima dell’orario previsto dall’inizio del concerto fissato, lo ripetiamo per le 17.30.

E’ stato davvero un piacere poter discutere con Francisco Cuenca, Alcalde di Granada, di un possibile futuro gemellaggio tra Taranto e Granada, sul palco della Carrera official, destinato al primo citadino della città dell’Alhambra ed alle autorità locali.

Peraltro abbiamo insieme ricordato che già prima della pandemia che ha bloccato ogni attività, l’associazione aveva firmato un protocollo d’intesa con la Reale Confederazione delle Confraternite di Granada, allora presieduta da Jesus Muros, ospite a Taranto per il VII convegno internazionale. Sono molte le cose che, secondo l’Alcalde di Granada, la sua città e Taranto, possono perseguire insieme per il reciproco interesse e sviluppo sociale, economico, culturale e turistico.

Molto l’interesse mostrato sia da Francisco Cuenca, che da Armando Ortiz, nuovo presidente eletto di recente nella Reale Confederazione delle Confraternite di Granada, per le tradizioni della settimana santa tarantina, e per le sue peculiarità. Proprio nel nome del già citato protocollo d’intesa, nell’allestire il programma dell’incontro di tutte le Confraternite spagnole che si terrà a metà ottobre proprio a Granada, è probabile che l’Associazione sarà chiamata per tenere una relazione incentrata sulle tradizioni tarantine, per spiegarne le peculiarità che già hanno incuriosito ed interessato e non poco, in una prima descrizione sommaria, con l’ausilio di qualche foto e brevi filmati.

Qualora e quando questo invito, al momento ancora informale, dovesse avere il crisma dell’ufficialità ovviamente non mancheremo di darne notizia.

L’Associazione La Veste Rossa, per tramite del Presidente Prof. Gigi Montenegro, è stata invitata dal Sindaco della città di Granada sul palco della presidenza della reale confederazione delle Confraternite di Granada ad assistere alle Sacre Processioni della Settimana Santa

Come annunciato tra le prime notizie rigardanti il X convegno internazionale di studi sulla cultura popolare religiosa, presso il salone del MuDi, per gentile concessione dell’Arcivescovado e di don Francesco Simone. Quattro brani sono stati scelti per mettere a confronto le musicalità della tradizione tarantina, ed una delle marce priù eseguite nell’Andalusia.

Un sincero ringraziamento all’Ensamble dell’orchestra Tebaide d’Italia, diretta dal Maestro Cosimo Maraglino, che ha anche curato l’orchestrazione dei brani.

X° convegno internazionale sulla cultura popolare

Sabato 29 aprile 2023 Salone degli Specchi

«Il patrimonio artistico delle confraternite, ricchezza culturale della città».

Sessione del mattino

Ore    9.30 Introduzione – Gigi Montenegro

ore 10.00 Sindaco Rinaldo Melucci e Juan José Ibañez Capo di Gabinetto Alcaldìa di Granada

ore 10.40 Arcivescovo di Taranto Mons. Filippo Santoro

ore 11.10 Adelardo Mora Guijosa: Il dopo dopo Ojeda

ore 11.35 Mon. Francesco Simone il  MuDi

ore 12.00 Confraternita Addolorata

ore 12.15 Confraternita Immacolata

ore 12.30 Maria Lucrezia Logrieco Difficoltà nei restauri

ore 12.55 Mons. G. Lanzafame Patrimonio artistico religioso nel sud Italia

Sessione pomeridiana

ore 17,00 Rappresentante Confraternita del Carmine

ore 17.15 Armando Ortiz patrimonio delle confraternite di Granada

ore 17.40 Rappresentante confraternite a S. Giuseppe

ore 17.55 Alessandro Carucci arte sacra (20 min.)

ore 18.20 Josè Luis Ramirez artisti e ricamatori (20 min.)

ore18.50 Monsignor Paolo Oliva patrimonio confraternite di Taranto 

Domenica 30 aprile

Ore 10.30 Breve visita al MuDi

Ore 11.30 Santuario madonna della Salute

Santa Messa

Ore 17.30 Breve concerto MuDi

Nel corso della riunione del 16 novembre 2022, il comitato che si occupa di organizzare il Convegno internazionale di studi sulla cultura popolare religiosa, ha deliberato all’unanimità, di dedicare lA X edizione programmata per il 20 e 30 aprile del 2023 alla memoria di Monsignor Cosimo Quaranta.

Don Mimino” infatti nel settembre del 2007, insieme a Monsignor Lanzafame, tenne a battesimo il primo convegno che si celebrò in parte presso l’Arcivescovado, mentre la seconda giornata si tenne presso la Chiesa di San Domenico, dove i due sacerdoti concelebrarono la Santa Messa di chiusura.

Monsignor Quaranta, che ci ha lasciato prematuramente di recente per tornare alla Casa del Padre, tenne a battesimo anche la prima versione dell’Associazione “La Veste Rossa”, dalla quale è poi nata questa Associazione.

Negli anni ebbe anche modo di incoraggiare tutti noi a proseguire in questa nostra impresa di mantenere viva ed aperta questa finestra di dialogo storico e culturale con la Spagna.

A “don Mimino” come tutti lo abbiamo conosciuto, l’imperitura gratitudine di chi ne ha condiviso l’amicizia e un immenso grazie per averci sostenuto.

Siamo convinti che continuerà da lassù a fare il tifo per noi!

Si terrà il prossimo 29 e 30 aprile 2023, il 10° Convegno internazionale di studi sulla cultura popolare religiosa, che avrà per tema: “Patrimonio artistico delle confraternite: una ricchezza per le città”.

Al convegno, sono stati invitati a partecipare il sindaco di Granada o un rappresentante dell’Alcaldìa della città dell’Alhambra e quello di Taranto, Rinaldo Melucci. Ed inoltre, il dottor Adelardo Mora Guijosa, commissario dell’incontro delle confraternite spagnole fissato alla fine di settembre 2023. Il nuovo presidente della Confederazione delle Confraternite di Granada, Armando Ortiz, organizzazione con la quale ò’Associazione ha sottoscritto un protocollo d’intesa. Ed ancora Monsignor Giovanni Lanzafame, già parroco della chiesa della Caritad a Siviglia, mariologo di fama internazionale, e profondo conoscitore del patrimonio artistico- religioso del sud Italia, mentre in queste ore viene contattato un esperto d’arte sacra spagnola ed in alternativa un artigiano noto in Andalusia per le sue opere di grande pregio artistico.

Per il territorio, viene in queste ore invitato a relazionare don Francesco Simone, direttore del MuDi, museo diocesano di Taranto. Monsignor Paolo Oliva, responsabile delle confraternite dell’Arcidiocesi. Giancarlo Roberti, priore della confraternita del’Addolorata e San Domenico di Taranto. Altri relatori stanno per essere contattati, al fine di completare la due giorni dell’importante appuntamento, che sarà seguito anche dal giornalista Jorge Martinez, di Tg7, tv diffusa in Andalusia, che lo scorso convegno fu relatore a Taranto.

Come si vede non è stato ancora definito il sito del convegno, in quanto durante l’appuntamento tarantino, dovrebbe essere avviato un progetto di gemellaggio tra le città di Taranto e Granada, e dunque la sede naturale, dovrebbe essere il Salone degli Specchi di Palazzo di Città, ovvero il salotto buono della Casa dei Tarantini. Altrimenti sarà chiesta all’Ammiraglio Salvatore Vitiello, sempre sensibile alle iniziative dell’Associazione, la concessione del Salone Meridionale, all’interno del Castello Aragonese, sede ormai storica del convegno.

Questa associazione è sicramente un po’ più povera da un po’ di giorni. E’ infatti venuto a mancare improvvisamente don “Mimino” Quaranta, parroco della chiesa di Santa Lucia, e già padre spirituale della Confraternita dell’Addolorata e San Domenico.

Don Mimino, sacerdote di straordinaria umanità, e che sapeva rapportarsi con i confratelli come pochi, era il reggente della Chiesa di San Domenico, quando nel 2007, questa associazione dette vita e tenne il primo convegno internazionale sulla cultura popolare religiosa, nei saloni dell’Arcivescovado e nella stessa chiesa di San Domenico. Quello stesso anno nel corso del pranzo tra i relatori, fu tra i fondatori di questa associazione ed eletto, insieme a don Giovanni Lanzafame, direttore spirituale di questa associazione. Le immagini fotografiche di quel primo incontro internazionale, lasciano il suo indelebile contributo allo sviluppo di un dibattito ancora aperto sulle origini delle ritualità della settimana santa in Italia, a Taranto ed in Spagna.

Ma al di là di questa parte ufficiale del ministero di don Mimino Quaranta, resta il ricordo indelebile di una persona buona, capace di unire le persone che come i confratelli, istituzionalmente dovrebbero veolersi bene. Ma anche e soprattutto lascia il vuoto che un fidato amico e confessore èuò lasciare, specie se unanimemente riconosciuto come persona buona. Specia da parte di chi non ha tentato di usare l’affetto e l’amicizia, per i propri interessi.

Siamo certi che dal Paradiso, continuerà a vegliare su chi gli ha voluto bene non perchè era il cerimoniere dell’Arcivescovo, ma perchè era una persona buona.

Grazie di tutto, don Mimino, e spero che un giorno potremo rincontrarci laddove le umane miserie non hanno alcun valore!

Riposa in Pace

Il 27 giugno 2022, crediamo che l’associazione abbia dato il giusto e degno finale al convegno tenutosi lo scorso 22 maggio.

Nel rendiconto generale delle spese, è stata rilevata una piccola economia nelle casse dell’associazione, tra le risorse che il Conad ha messo a disposizione per la realizzazione del convegno stesso.

Pertanto l’Associazione ha ritenuto di spendere questo danaro in beneficenza, e, con una piccola aggiunta, ha donato cento litri di latte al Pama, un’associazione che nella città vecchia assiste le famiglie ed in particolare i bambini indigenti che lì vivono.

In questo modo si è pensato di concludere al meglio un convegno che questa volta ha avuto davvero una risonanza internazionale. Non solo per la partecipazione degli ospiti stranieri, quanto per il fatto che i media spagnoli hanno diffusamente parlato dell’evento in ripetute circostanze, oltre ad aver dedicato circa i due terzi di una trasmissione televisiva al convegno medesimo.

Crediamo che essere utili nel concreto, oltre che sotto l’aspetto cultura e della conoscenza, sia il modo migliore per contribuire alla crescita della città.

Com’è noto e peraltro annunciato, abbiamo pubblicato gli atti del convegno dello scorso 12 maggio. Per quanto concerne le relazioni realizzate dagli ospiti spagnoli (anche quella non letta materialmente nel corso dei lavori), abbiamo ritenuto opportuno pubblicare i testi originali, così come ci sono stati consegnati, ivi compreso le immagini fotografiche in esse contenute. L’idea di base, era che ciascuno facesse la propria traduzione e si documentasse su quanto esposto e riferito durante le due sessioni dei lavori del convegno stesso.

Considerando però che vi sono vocaboli e termini che non hanno traduzione italiana, capace di spiegare il significato reale che esse assumono tradizionalmente in spagnolo, accanto alla relazione spagnola, potrete consultare la traduzione italiana. Abbiamo cercato di restare il più fedele che si potesse al testo originale, perchè quanto espresso nella versione spagnola, sia il più conforme alla trasposizione italiana. Tuttavia, però, abbiamo spiegato in maniera comprensibile cosa sono i “gradini” oppure i “facchini”, tanto per fare due esempi, di come un qualunque traduttore automatico, trasformerebbe certi vocaboli. Cosicchè ciascuno potrà capire che pasos e costaleros, per restare negli esempi citati, hanno significato pratico differente nel costume e nella tradizione andalusa, rispetto alla traduzione letterale. Tanto per esser chiari: è evidente che termini come sdànghe o poste nella tradizione tarantina hanno significato diverso da quello rilevabile e leggibile in un qualunque vocabolario italiano.

Ed ancora: la costruzione sintattica e grammaticale spagnola, rispetto a quella italiana, è certamente un po’ più “barocca” o pomposa, se si vuole. Dunque pur restando fedeli al significato che i relatori volevano dare alle loro espressioni, abbiamo ritenuto di utilizzare una più semplice costruzione italiana. Pertanto quanto leggerete in italiano, potrà essere confrotato con le tipiche e tradizionali espressioni spagnole. Siamo certi che la cosa sarà utile a chi dovesse effettuare studi su testi spagnoli più approfonditi, in modo da comprendere, il significato di certi modi tradizionali e popolari di esprimersi e di definire alcuni elementi che caratterizzano il costume andaluso, e che non hanno corrispondenza in una traduzione letterale del vocabolo.

Inutile dire che ciò vale e potrebbe essere utile a quanti intendono condurre degli studi specifici sull’argomento. Poi ovviamente ci sono quelli che sono abituati ad altri sistemi, con i quali però, l’associazione non vuole condividere nulla.

Speriamo in questo modo di aver reso un servizio utile a quanti desiderano capire ed approfondire la materia della cultura popolare religiosa, entrando nello spirito del popolo di Dio che si esprime in maniera non convenzionale alla preghiera, ma che San Giovanni Paolo II e lo stesso Papa Francesco hanno definito di grande valore religioso, oltre che culturale.